Светлый фон

In tutti questi anni il caro Alioscia è sempre stato una fgi ura fraterna di grande riferimento, vera statura morale importante per la mia vita.

Siamo sempre rimasti in contatto ma le nostre strade si sono reincrociate quando, nel 1999, fui chiamato al servizio della Santa Sede, prima come vice Comandante della Gendarmeria e poi dal 2006 quale Comandante e Direttore dei Servizi di Sicurezza e Protezione Civile.

Tantissimi sono i ricordi, le nostalgie e le emozioni nella mia mente. I viaggi internazionali che lui seguiva e di cui era attento osservatore e narratore. Non c’era Viaggio Apostolico del Papa, che – all’inizio o al termine non ci trovassimo in aereo per scambiarci opinioni e passare qualche momento insieme.

Alioscia desiderava ardentemente la visita del Papa (Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Francesco) in Russia e tanto esultò quando Francesco poté incontrare il Patriarca Kirill a Cuba.

Seguì con grande enfasi gli incontri del Papa con Gorbaciov e quelli con Putin.

Giovanni Paolo II era molto devoto alla Madonna di Kazan. Egli aveva ricevuto in dono nel marzo 1993, l’icona della Madonna di Kazan che il Papa custodì nel suo studio privato fino a quando, il 28 agosto 2004, nell’impossibilità di recarla personalmente in Russia, la donò al Patriarca di Mosca Alessio II, quale auspicio per il dialogo tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa.

La cerimonia di consegna si è svolta presso la Cattedrale della Dormizione a Mosca per mano del cardinale Walter Kasper, l’allora presidente del Pontifci io consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.

La notte precedente alla partenza potei custodire per una notte nella mia abitazione la Sacra Icona per la quale ho autentica e vera venerazione e presso la cui immagine mi reco ogni volta che sono tornato a Mosca.

Pur non essendo credente, Alioscia aveva un senso religioso molto profondo, amava e credeva nel dialogo interreligioso, desiderava davvero un mondo migliore, fondato anche sui valori della fede.

L’amicizia si rese sempre più forte negli ultimi anni. La cara Galia, come guida vaticana accompagnava i turisti e così quelle volte che ci vedevamo, Alioscia sempre mi rammentava la sua amata moglie.

Appresi solo alla fine delle gravi condizioni di Alioscia.

Sia Galia che la cara Vera Shcherbakova, sua collega e successore nell’incarico alla TASS, mi informarono della situazione clinica in cui versava Alioscia e chiesero un mio intervento.

Ne parlai subito ad un grande luminare del Gemelli che si rese disponibile a visitarlo. Purtroppo la mattina che avremmo dovuto raggiungerlo fummo a nostra volta informati della sua dipartita.